Nel continuo cambiamento di direzione ho trovato equilibrio e libertà.
Questo blog è il risultato di un compromesso tra politica e danza, cucina e musica, religione e ricami.
E inizia a Gerusalemme.
sabato 12 giugno 2010
E se tutto fosse un Big Game mediatico?
Sono in Medioriente da pochi mesi, a Gerusalemme.
Lanciata nel bel mezzo della "questione israelo-palestinese" senza libretto di istruzioni.
Lo scenario: in seguito all'attacco della Flottilla la comunità internazionale si ricorda di Gaza. Bisogna trovare una soluzione - lo dice anche il Papa. Gli Stati Uniti si sentono chiamati in causa, che fare. Decidono di sanzionare l'Iran per avere come merce di scambio l'allentamento del blocco a Gaza e la crescita della loro visibilita' internazionale come "problem solving" in Medioriente.
Le conseguenze:
- la Turchia, gia' spostata sull'asse Russia, viene tagliata fuori e grida alla mancata occasione di trattativa con l'Iran e di parte dei giochi
- le sazioni all'Iran si rivelano un fake mediatico --> (niente transazioni finanziarie e blocco di licenze per sospette attivita' legate al nucleare. Le societa' incriminate si spezzettano in moltissime micro societa' non controllate ne' controllabili. Le Bonyad, altro esempio, non sono controllate ne' sanzionate e stanno passando sotto le mani dei Pasdaran).
- gli Israeliani, in un altro fake meditiatico, se la cavano (per ora) facendo arrivare un po' di succhi di frutta e marmellate a Gaza, dicendo che cosi' hanno allentato l'embargo
- L'italia, per non sapere ne' leggere ne' scrivere, dopo aver fatto dire cose turpi a Frattini e dopo aver rifiutato di inserire la tortura nel Codice Penale, resta in linea con Israele
Mi rimangono molti dubbi e perplessita' ma a volte mi chiedo se siamo in un Truman Show, dove le pedine rilanciano e fanno eco a comunicazioni che poi non sono effettivi passi governativi. La comunicazione vince sulla realpolitik?
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più che di comunicazione è un gioco di "ruba zone di influenza" e qui in molti si sta sottovalutando l'importanza della Turchia. Ha una zona di influenza enorme, è la pedina che congiunge la UE con il Medio Oriente. In più l'economia stessa israeliana si basa su commercio con i turchi. Se la Turchia fosse già entrata nella Comunità Europea si potrebbero già sanzionare decisioni prese dal governo israeliano. Nel caso in cui inoltre si paventasse uno scontro con Israele, in campo militare la Turchia è da sola, più potente di tutti gli eserciti della UE.
RispondiEliminaInfine inglobando anche la Turchia nella Ue si otterrebbe la possibilità di gestire la questione mediorientale, per ora giocata solo da USA ed Israele, praticamente in modo totale!
cico!