domenica 5 settembre 2010

Ramadan Kareem



Ecco si tratta di un momento.
E la Gerusalemme araba all'improvviso assorbe tutto, come una spugna: i rumori, il traffico, le luci, le grida dei venditori ambulanti, i clacson.
E si fa silenzio.

E' durante la cena dell'Iftar che mi innamoro ancora di questa città. Passegiando lungo le vie strette che portano verso Wadi al Joz, quando il sole trasforma la pietra bianca in rosa tra i canti della preghiera della sera. Scivolando lenta lungo le mura della città vecchia fino alla porta del Leone, salendo cauta fino al Monte degli Ulivi.

Da dentro le case si sente solo il rumore dello sbattere dei piatti e dei bicchieri, a volte musica, come ancora succede nei vecchi quartieri della piccola Trino, quando l'ora della cena è unica e sacra, da consumare in silenzio.

La sera del Ramadan mi lascia spazio alla mente, e io infine respiro.
E mi sembra di sentire fortissimo il profumo del gelsomino in fiore.

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