Nel continuo cambiamento di direzione ho trovato equilibrio e libertà.
Questo blog è il risultato di un compromesso tra politica e danza, cucina e musica, religione e ricami.
E inizia a Gerusalemme.
venerdì 1 luglio 2011
Mora Mora
Ho camminato cosi tanto nella pioggia.
Mentre camminavo non pensavo ad altro che ai miei piedi. Mora Mora, mi dicevano. Piano piano. In paese ogni volta mi guardano e io nascondo le gambe sotto la gonna. Non voglio un figlio e ho troppa fame. Ho paura a scendere, ma toccava a me.
Respiro al ritorno in capanna. La foresta la conosco, quando piove escono le sanguisughe dai fossi, c'è odore di carbone e di eucalipto. Carne sul fuoco. Riso lungo la strada. La tanica mi pesa sulla testa. Mora mora, guarda c'è un camaleonte.
Ho visto passare una donna bianca, con dei buffi occhiali. Sembrava stanca. Mi ha fotografato e poi si è girata ancora, a guardarmi nello specchietto.
Avevo voglia di toccare la sua camicia ma non l'ho rincorsa. Ci siamo guardate un pò, aveva la fretta dei vasà.
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