Nel continuo cambiamento di direzione ho trovato equilibrio e libertà.
Questo blog è il risultato di un compromesso tra politica e danza, cucina e musica, religione e ricami.
E inizia a Gerusalemme.
lunedì 25 ottobre 2010
La casa di Omar
Omar vive in una casetta a Wajala.
Al Wajala, dopo il 1948, è un vilaggio di quasi duemila anime, rifugiati, che sta quattro chilometri a nord di Betlemme.
Fu diviso in due nel 1967: metà sotto Gerusalemme e metà sotto la Cisgiordania. Gli abitanti sotto Gerusalemme restano senza ID e senza permessi di costruzione.
Iniziano demolizioni e incarcerazioni.
Intanto nel 2004 si da' il via alla grande colonia di Givat Yael, proprio a ridosso del villaggio, con un'espansione che in 3 anni ha fatto raddoppiare la sua popolazione e che segue un interessante piano urbano a ferro di cavallo. Non c'è più l'accesso ai campi di ulivi nè alle attivià di commercio, e gli abitanti vanno ad aiutare gli Israeliani a costruire il Muro.
E poi c'è il Muro, che invece che andare dritto come tutti muri, circonda i pezzi di terra, e ingloba.
Omar se ne resta lì, sulla cima della sua collina a guardare, contando le ruspe che spianano la polvere intorno.
E chiede al governo israeliano che deve fare.
Gli dicono di non preoccuparsi, a Omar, non dovrà lasciare la casa. La circonderanno con un muro dal raggio 10 metri e avrà 4 uscite, controllate.
mercoledì 13 ottobre 2010
La foresta dei cedri di Dio
Si racconta che in Libano ci fosse una foresta di cedri immensa, che copriva tutto il Monte Libano e scendeva lungo la valle di Quadisha e che dal legno di quegli alberi secolari sia nato il Tempio di Salomone. La foresta fu saccheggiata negli anni da Assiri, Babilonesi, Egizi, Turchi, perche' il legno era considerato sacro.
Ora non restano che pochi alberi.
Ahmadinejad arriva in visita ufficiale per la prima volta nel sud, roccaforte di Hezbollah e viene accolto con bandiere inneggianti alla resistenza islamica e scritte in persiano. A nord, vicino a Tripoli, i cartelli invece urlano che la "wilayat-al-faquih" non e' benvenuta.
Libano spaccato, sunnita e sciita.
La Siria ballerina, dopo un coup de folie per l'Arabia Saudita, torna al vecchio alleato iraniano, opponendosi al Tribunale speciale che vede come maggiori responsabili dell'uccisione di Hariri proprio Hezbollah. La Turchia ha gia' cambiato posto da un po'. L'Arabia Saudita ha piu' interessi con gli yankee.
La nuova formula si delinea: Arabia Saudita - sunniti+Hariri - USA e dall'altra parte Siria - sciiti+Hezbollah - Iran. Il Libano diventa importante per entrambe le potenze mediorientali.
Il paese dei Cedri mi ricorda quella foresta depredata.
La Foresta dei Cedri sta anche nell'Epopea di Giglamesh, un magnifico poema epico di piu' di 4000 anni fa.
lunedì 11 ottobre 2010
Il segreto di Mar Saba
Tra paesini dimenticati in mezzo a ulivi e deserto, greggi e mulattiere, cani randagi e asini, Mar Saba viene fuori dal silenzio come una rivelazione.
Questo monastero greco-ortodosso da duemila anni in mezzo al deserto, ancora vietato alle donne e abitato da pochi monaci, incastrato nella roccia a picco sulla valle di Kidron mi risveglia la spiritualita'.
Ma ancora di piu' mi stuzzica il suo segreto.
Si dice infatti che venisse da qui la Lettera di San Saba, attribuita a Clemente di Alessandria, unica testimonianza dell'esistenza di un Vangelo segreto di Marco, una versione per cosi dire "piu' spirituale" degli episodi della vita di Gesu'. O forse una versione censurata.
Nei frammenti della lettera si parla del giovane resuscitato da Gesu' e si narra che "... il giovane ando' da lui indossando un panno di lino sul corpo nudo. E rimase con lui quella notte, in quanto Gesu' gli insegno' il mistero del Regno di Dio". La lettera negli anni sparisce, dopo le prime accuse di diffondere l'idea che Gesu' praticasse l'omosessualita'. E nel Vangelo di Marco restano molte lacune tra gli episodi, che fanno pensare all'esistenza di una versione piu' antica.
Probabilmente il tutto ha che fare con la setta dei Carpocraziani, che tra l'altro erano originari di Alessandria d'Egitto, estremisti dai quali la dottrina si voleva allontanare, ma forse invece il Vangelo segreto fu fatto sparire in tempi molto piu' recenti.
Da leggere "The Mystery of Mar Saba", di J. Hunter.
NdR Dottrina carpocraziana: le anime, per poter uscire dal ciclo della reincarnazione, devono soltando accettare passivamente i loro desideri. Libertinaggio sessuale e rifiuto delle regole sociali.
Edonisti anarchichi, insomma.
venerdì 8 ottobre 2010
Lieberman e il giuramento
Questa proprio bisognava raccontala, e ci ha pensato Alberto Stabile su Repubblica.
Per diventare cittadini israeliani non basta piu' il vecchio giuramento: "Prometto di essere leale allo stato d'Israele e alle sue leggi". No no, no.
Adesso la nuova formula deve essere "Giuro di rispettare le leggi dello Stato d'Israele come Stato ebraico e democratico".
Evabbene, bisogna anche dire che e' democratico ed ebraico. Una bella provocazione per tutta la parte araba.
Il fatto e' che devono giurare solo gli arabi-israeliani, non ad esempio gli aliah, gli ebrei che costituiscono la cosiddetta immigrazione di ritorno in Israele, che pur chiedono la cittadinanza anche loro.
Un po' come a Ben Gurion, la discriminante sta sempre nel dove mettersi in coda.
Articolo Alberto Stabile
Shuaia Shuaia
Ma cosa stanno aspettando Netanyahu e Abu Mazen seduti a quel tavolo?
Un caffe'?
No, stanno aspettando i risultati midterm degli elettori americani.
Essi. L'America e' ancora a capotavola nelle faccende mediorientali: con la maggioranza repubblicana Netanyahu avra' gioco fatto, se invece Obama resiste forse Abu Mazen e la Lega Araba potranno avanzare richieste su uno stato palestinese, come da promessa elettorale.
Shuaia Shuaia. Adelante, ma con calma.
La storia interessante pero' e' nel boccone offerto alla trattativa.
Al governo israeliano, per fermare di due mesi (due mesi) la costruzione delle colonie, si offre il controllo militare sulla valle del Giordano, l'aumento dei gia' ingenti aiuti militari (sono gia' intorno ai 3.5 miliardi di dollari all'anno) armi tecnologiche, la riapertura dei permessi ad andare avanti con le colonie dopo la pausa, il riassorbimento dei grandi insediamenti esistenti, un occhio chiuso sul continuo aumento di zone C in Cisgiordania.
Una torta alla crema.
E ad Abu Mazen? Il congelamento di due mesi.
E l'utopia del riconoscimento di uno stato.
I Palestinesi un po' perplessi se ne stanno sull'uscio, chiedendosi come mai il presidente del ANP sta ancora ad aspettare il caffe'.
Shuaia Shuaia.
E in Italia? In Italia organizziamo la maratona bipartisan per la legittimazione dello stato di Israele.
mercoledì 6 ottobre 2010
L'era del bullo
Mi e'sempre piaciuta questa immagine di Oliviero Toscani.
Iconografia della differenza.
Incontrare a Gerusalemme un brillante italiano quarantenne, politicamente destrofilo, lavorativamente politically correct, di buona cultura e di passato internazionale che sostiene che "le donne che si ubriacano e poi denunciano la violenza sessuale sono tutte troie" mi ha dato la netta percezione di un punto di arrivo. Di un fondale.
E io davanti ad un gelato alla crema che mi si e' sciolto in mano, sono rimasta li con miei rapidi flash: il nostro premier che inneggia alla donna sex toy, il documentario della Zanardi, le croci rosa in fila a Ciutad Juarez, tutte le uccisioni avvenute in questa estate calda e violenta in Italia, donne seguite, perseguitate e infine uccise, mia mamma e la sua piccola campagna per Cascina Graziella, la mia amica Valentina.
Non sono riuscita a formulare nemmeno un approccio di dialogo, sono rimasta li, come una pera. Siamo all'era del bullo o siamo andati troppo oltre?
Valentina e' un'amica che non ce' piu', vittima di violenza sessuale.
Questa l'associazione nata dalla sua storia, dai suoi disegni, dai suoi scritti: http://www.alberodivalentina.it/
Questo il progetto di Cascina Graziella in collaborazione con Libera:
http://liberapiemonte.it/2009/03/29/asti-ricorda-graziella-campagna/
Iscriviti a:
Post (Atom)