Nel continuo cambiamento di direzione ho trovato equilibrio e libertà.
Questo blog è il risultato di un compromesso tra politica e danza, cucina e musica, religione e ricami.
E inizia a Gerusalemme.
mercoledì 13 ottobre 2010
La foresta dei cedri di Dio
Si racconta che in Libano ci fosse una foresta di cedri immensa, che copriva tutto il Monte Libano e scendeva lungo la valle di Quadisha e che dal legno di quegli alberi secolari sia nato il Tempio di Salomone. La foresta fu saccheggiata negli anni da Assiri, Babilonesi, Egizi, Turchi, perche' il legno era considerato sacro.
Ora non restano che pochi alberi.
Ahmadinejad arriva in visita ufficiale per la prima volta nel sud, roccaforte di Hezbollah e viene accolto con bandiere inneggianti alla resistenza islamica e scritte in persiano. A nord, vicino a Tripoli, i cartelli invece urlano che la "wilayat-al-faquih" non e' benvenuta.
Libano spaccato, sunnita e sciita.
La Siria ballerina, dopo un coup de folie per l'Arabia Saudita, torna al vecchio alleato iraniano, opponendosi al Tribunale speciale che vede come maggiori responsabili dell'uccisione di Hariri proprio Hezbollah. La Turchia ha gia' cambiato posto da un po'. L'Arabia Saudita ha piu' interessi con gli yankee.
La nuova formula si delinea: Arabia Saudita - sunniti+Hariri - USA e dall'altra parte Siria - sciiti+Hezbollah - Iran. Il Libano diventa importante per entrambe le potenze mediorientali.
Il paese dei Cedri mi ricorda quella foresta depredata.
La Foresta dei Cedri sta anche nell'Epopea di Giglamesh, un magnifico poema epico di piu' di 4000 anni fa.
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