martedì 15 febbraio 2011

Le Lisistrate e il potere


Il mio amico Marco, vecchio compagno di scuola, mi chiede: "cos'è adesso vai in giro a protestare con le femministe? State indietro di 50 anni, dai". Che è più o meno quello che mi ha chiesto mio padre, spero provocatoriamente. In entrambi i casi.

Mi colpisce questa estraneità tra i sessi.
Mi colpisce la proliferazione di deviazioni al problema (Ferrara e il puritanesimo, le invettive contro le neo-prostitute, i concetti un pò abusati di etica ed estetica, i rimpasti di donne del Pdl che non vedono discriminazione e violazione dei diritti). E non posso non sorridere ricordando Aristofane, che 400 anni prima di Cristo capisce che il sesso diventa potere quando il potere politico lo permette. Le Lisistrate allora ottennero la pace e oggi la politica italiana ne è ricattata.

Vorrei dire a Marco che non ho fatto il 68', ma che queste dinamiche di potere deviate saranno pericolose anche per lui. Che una società in cui la donna viene messa nuda a pubblicità di un pneumatico porta a considerarla un pneumatico. Ad usarla come un pneumatico. A violarla, anche (la prima causa di morte femminile violenta in Italia è la violenza domestica).

Vorrei dirgli che un paese che valorizza l'intelligenza e le effettive capacità lavorative delle persone è un paese in cui lui stesso sarà valorizzato.Che un posto in cui una donna non viene licenziata per il solo motivo di essere incinta è un paese in crescita. Che una nazione dove il livello di laureate è cresciuto ma ad imbuto si blocca l'accesso alle cariche pubbliche o ai vertici delle aziende con colloqui umilianti in cui si chiede se si è fidanzate e si ha intenzione di avere figli è una nazione in ritardo.

Vorrei dire a Marco che gli sono coetanea e non antagonista e che vorrei cominciassimo a parlare entrambi di giustizia. Sono sicura che ci troveremo d'accordo.

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