Nel continuo cambiamento di direzione ho trovato equilibrio e libertà.
Questo blog è il risultato di un compromesso tra politica e danza, cucina e musica, religione e ricami.
E inizia a Gerusalemme.
sabato 5 febbraio 2011
POst_POst Femminismo
A noi di sicuro ci ha fregato il Petrarca, lasciandoci là sul quel maledetto piedistallo aureo adorate e lontane dagli affari terreni.
Poi in sequenza ci hanno fregato la Chiesa, la Moda, Sanremo, il Vallettismo e il Silicone, Vanzina e i Drive In, fino ad arrivare alla grossa fregatura berlusconiana (che è rimasto peraltro alle fantasie erotiche di quell'epoca).
Se guardo alle donne arabe delle rivolte di questi giorni, con gli occhi induriti di kajal e il sorriso sulle labbra, mi rendo conto di quanta consapevolezza ci sia nelle nuove generazioni islamiche. Sono giovani preparate, combattive e intelligenti, che hanno imparato da anni di discriminazione a non usare scorciatoie e a dimostrare a sè stesse, prima che ai loro coetanei, il loro valore. Donne con il niquab che hanno capito l'importanza del confronto più che dell'aspetto, ma anche e sopratutto della costruzione di idee: governative, giuridiche ed economiche.
In un'inversione temporale paradossale io trentenne mi sento invece come negli anni '50, presa e sputata dagli anni '70. Con la fragilità di quella donna della Bialetti che sapeva fare benissimo solo il caffè, e in quello cercava forse non la sua realizzazione ma l'approvazione maschile. E mi sembrano fragili e incosistenti le proteste in fieri intorno a me, mi sembrano deboli le voci e potage di piselli la sostanza.
Vedo coetanee assuefatte alle battute sessiste, alle riunioni con preponderanza XY, che corrono dietro alla spinta ad essere perfette, ordinate, brave cuoche e anche, chissà, brave manager.
Vedo ventenni (che non mi sono più coetanee) individualiste e spegiudicate, che hanno capito il gioco e si fanno la messa in piega.
Vedo sessantenni un pò confuse, arrabbiate ma non troppo, che cercano di fare funzionare i loro compromessi personali tra famiglia e ricordi passati.
Io credo in ognuna delle donne che conosco e che camminano a schiena dritta.
Ma mi aspetto di più, prima di tutto da me stessa, e forse le donne arabe hanno qualcosa da insegnarci.
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